lunedì 6 gennaio 2014

STAR WARS - George Lucas

Sulla saga di Guerre Stellari si è detto e scritto di tutto ma comunque, quando la si deve descrivere, spesso si finisce con la solita frase che viene affibbiata alla maggior parte dei racconti di fantasia: "L'eterna lotta fra il bene e il male". Dietro una simile didascalia si cela molto spesso il superficiale e noioso snobismo
di coloro che non riescono a venire a patti con il lato infantile della loro personalità. Cosa che allontana proprio quella maturità artistica tanto cercata. La realtà è che Star Wars raggiunge lo spettatore molto più in profondità di quanto si possa pensare. Ed è logico, altrimenti non si spiegherebbe un così alto numero di estimatori in tutto il mondo.
Chiunque parli di Star Wars, dal perfetto ignorante (in senso letterale) al più preparato dei critici cinematografici, non può esimersi dal confrontarsi con questa enorme massa di persone. George Lucas ha saputo parlare al cuore della gente, superando ogni sovrastruttura culturale, perché tratta di temi intrinsechi alla natura umana, senza però limitarsi alla solita lotta fra buoni e cattivi.
In effetti i tanto vituperati primi tre episodi sono fondamentali proprio per chiarire questo aspetto, sebbene già nella cosiddetta trilogia classica i temi fossero stati già trattati, pur se in modo forse meno diretto.
Darth Vader (o Fener per dirlo all'italiana) è il personaggio intorno al quale ruota tutta la storia, un'eccellente rappresentazione dell'evoluzione e del dramma dell'uomo. La spensierata giovinezza, dove ogni cosa è una scoperta, dove aiutare l'amico in difficoltà è un atto semplice e gratuito, dove i sogni sono tutti grandi e raggiungibili. Poi c'è il bisogno di crescere, di confrontarsi, di venire a contatto col resto del mondo. La purezza dell'infanzia viene messa sotto attacco ed è inevitabile, per raggiungere i traguardi che si sono sognati da piccolo è necessario pagare un prezzo, serve rinunciare a una parte di se stessi. Ed ecco il punto cruciale: quanto si è disposti a perdere per conquistare il premio agognato? L'equilibrio è fondamentale, l'arte o la religione sulla quale si fonda la cultura dei famosi cavalieri Jedi sta proprio nel saper trovare l'equilibrio fra la sete di conoscenza che infiamma l'animo umano e l'indispensabile ricerca della quiete interiore, senza la quale si finirebbe con l'ardere fra le fiamme del desiderio.
E' chiaro che temi come questi non sono certo stati introdotti da George Lucas. Il suo merito sta nell'aver saputo esporli raccontando storie dal forte impatto immaginativo. Attraverso le immagini, tutti coloro che amano storie fantastiche vedono realizzato quel mondo nel quale hanno sempre sognato di vivere le loro avventure. Il cosiddetto sense of wonder, tipico delle space opera, qui si esprime alla massima potenza, era già accaduto con i più tecnologicamente arretrati film degli anni '70/'80, si è ripetuto con i tre più recenti (e sfarzosi), pur di fronte a un pubblico ben più smaliziato ed esigente.
A questo punto gli snob di cui sopra partono col solito ritornello: è roba da adolescenti, vi fate abbindolare da qualche lampadina colorata e dai fuochi artificiali, se volete vedere della vera fantascienza guardate "2001," ecc. ecc.
Posto che il film di Kubrick è uno di quelli che ogni tanto si guarda proprio per godersi un bel film di fantascienza, ciò non toglie che, quando si vanno a cercare certi cavilli per spiegare un parere negativo nei confronti di un film, significa che stiamo cercando di convincere noi stessi prima degli altri. Non si riesce ad ammettere quanto il nostro lato infantile e passionale sia stato sollecitato, perché ci consideriamo così consumati che non sopportiamo l'idea che qualcuno abbatta così facilmente le nostre difese. Per dirla alla maniera di Lucas, è l'errore che i cavalieri Jedi commettono quando mettono a tacere i propri istinti, le proprie passioni, nel nome di un equilibrio che, nemmeno loro, con tutti gli sforzi possibili, riescono veramente ad ottenere.
In definitiva, restando in tema, dobbiamo cedere qualcosa al Lato Oscuro. C'è una zona grigia all'interno della quale risiedono le passioni. Per proseguire nella nostra crescita dobbiamo affrontarla, penetrarla, conoscerla e venire a patti con essa. La vera impresa sta nel sapersi fermare in tempo. Essendo liberi, nessuno ci pone dei freni, solo noi possiamo sapere quando è il momento di rallentare. Se non siamo in grado di farlo, veniamo risucchiati e corrosi fino a svanire. Ecco la parabola nel nostro caro vecchio Darth Vader.
Insomma è davvero assurdo limitarsi a liquidare Star Wars come una banale avventura di cappa e spada. Sarebbe riduttivo e costituirebbe un'offesa all'intelligenza dei milioni di fan che in essa hanno invece colto quello spirito e quelle sensazioni che ci hanno appassionato e appassionano tutt'ora, anche dopo così tanti anni.

                              
Anno di pubblicazione: 1977, 1980, 1983, 1999, 2002, 2005
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