domenica 29 dicembre 2013

THOR - Kenneth Branagh

Questo film è una gioia per gli occhi. Raramente sono rimasto così colpito dalla bellezza delle immagini, dalla magnificenza dei paesaggi, dalla maestosità delle ambientazioni. Chi non apprezza queste cose potrebbe definirlo un semplice "albero di Natale", tuttavia Kenneth Branagh ha saputo
ricreare quel sense of wonder tipico dei fumetti Marvel, senza il quale qualunque storia di supereroi non sarebbe una bella storia.
La rappresentazione della città di Thor toglie il fiato, ha un sapore mitico che trascende lo spazio e il tempo, un luogo nel quale vengono custoditi segreti e coltivata la conoscenza. Colpiscono certi elementi ricorrenti nella letteratura epica e mitologica, personaggi e luoghi con uno scopo preciso, che funzionano in un certo modo, il cui stato nulla potrà mai cambiare: il martello di Thor che lui solo può maneggiare, la cascata infinita che si getta nel nulla, la cui origine e la cui destinazione sono ignote ma non importa perché è così e basta. O il guardiano la cui funzione è quella di essere lì in quel luogo da sempre e per sempre, a vigilare sul Ponte dell'Arcobaleno.
Quella di Thor è una storia di ampio respiro, che, a differenza di altre, non si limita a narrare la genesi di un personaggio e la lotta contro il suo nemico di turno. Si tratta invece del racconto di un'ascesa e una caduta, di un torto subito e una redenzione necessaria, qualcosa che va al di là di un semplice tizio che un bel giorno si ritrova con dei superpoteri. Niente identità segreta, niente maschere per coprirsi il volto, tute colorate per farsi riconoscere in televisione o paranoie perché la fidanzata potrebbe spaventarsi. Thor è un semi dio, i suoi poteri non devono essere una sorpresa per nessuno, men che meno per lui, non solo non ha paura di essere riconosciuto ma anzi, si aspetta anche un certo rispetto, come è dovuto fra gentiluomini e se gli umani si spaventano perché scatena tempeste, se ne dovranno fare una ragione.
L'ambientazione di Thor apre scenari vasti, che lasciano molto più spazio di manovra rispetto a quelle di altri supereroi, spesso più limitate e ripetitive. In effetti questo non è che l'inizio.
                              
Anno di pubblicazione: 2011
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