lunedì 15 settembre 2008

KUNG FU PANDA - John Stevenson, Mark Osborne

Arrivare al punto di piangere dal gran ridere significa raggiungere lo stadio finale del divertimento. E` quel che mi è successo, di conseguenza non posso che essere soddisfatto dei soldi spesi per il biglietto. Una sequenza come quella della sfida di Kung Fu fra Po e il suo maestro per conquistare l'ultimo raviolo al vapore è oltremisura esilarante e solo un autocontrollo
recuperato in extremis mi ha impedito di alzarmi dalla poltrona per tenermi la pancia, disturbando così la visione altrui.
Il simpaticissimo panda protagonista della storia conquista tutti fin dal primo minuto ed è inevitabile perché è facile riconoscersi in esso. Tutti abbiamo un sogno e in tanti non riusciamo a realizzarlo o comunque sappiamo che difficilmente potremo, legati come siamo alla nostra vita “normale”. Ovviamente il nostro eroe è pronto a smentirci, spronandoci allo stesso tempo a non smettere di credere in noi stessi e nei nostri desideri.
A pensarci bene non c'è nulla di nuovo in una storia come questa, esempi di questo tipo se ne trovano a bizzeffe nel cinema e nella letteratura di tutti i tempi. L'ambientazione orientale dona un tocco di originalità, quanto mai puntuale visto il ricordo ancora fresco delle recenti Olimpiadi cinesi. Tuttavia i personaggi e le gag in cui sono coinvolti sono così ben riusciti che il film diverte a prescindere ed è questo che più conta.
Gli eventi si susseguono con un ritmo spedito, la narrazione è semplice e lineare, adatta anche ai più piccoli, i dialoghi hanno un taglio molto attuale, nonostante l'ambientazione antico-medievale che però non stonano affatto, soprattutto quando a parlare è il nostro tenerissimo panda, un personaggio molto moderno, nel linguaggio e negli atteggiamenti, in grado di proporre con leggerezza il classico tema dello scontro generazionale, dotato di quell'arma in più che, come ci suggerisce molto apertamente, è in tutti noi.
Da un punto di vista prettamente estetico, non si può restare indifferenti di fronte al grado di perfezione ormai raggiunto dalla grafica computerizzata. Chi ne fa uso a quei livelli deve essere a pieno titolo considerato un artista. Non si tratta più solo di raggiungere la precisione dei dettagli, la nitidezza dei fondali, la verosimiglianza dei colori e dei giochi di luci e ombre. Tutto questo è ormai acquisito. Ciò che davvero colpisce è la naturalezza dei personaggi, veri e propri attori consumati, in grado di regalare espressioni e gestualità degne di interpreti di alto rango. Un momento su tutti, il dialogo fra il maestro Shifu e l'anziana tartaruga all'ombra del pesco sacro: una recitazione da oscar.
                              

Anno di pubblicazione: 2008
Interpreti:

  1. Po
  2. Shifu
  3. Tai Lung
  4. Tigre
  5. Scimmia
  6. Gru
  7. Vipera
  8. Mantide

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