martedì 24 giugno 2008

IL DIVO - Paolo Sorrentino

L'intento di questo film non è necessariamente quello di raccontare la storia di Giulio Andreotti, infatti Sorrentino non si sofferma troppo sugli intrighi, le supposizioni, i processi. Egli approfondisce due aspetti del personaggio, quello del “signor” Giulio Andreotti, visto dall'interno del suo nucleo familiare e di coloro che vi erano più vicini
e quello del politico, inteso non tanto come persona in carne e ossa quanto come “istituzione” o addirittura “entità”, cioè il modo in cui veniva visto dall'intero popolo italiano.
Ne esce fuori un quadro grottesco, dove tutti ci fanno una pessima figura e pure pena. Ne esce male l'Italia e gli italiani, una masnada di ignoranti, facilmente influenzabili e ancor più pieni di paura, pronti a inginocchiarsi di fronte al potente o supposto tale o al contrario veementi nel loro rifiuto e pronti alla contestazione, anche se non si sapeva bene che cosa esattamente contestare e cosa proporre in alternativa. Rendendo così la vita facile a chi sapeva approfittare delle debolezze altrui o colpire nei punti più indifesi, che è la vera abilità di un bravo politico.
D'altro canto c'è l'esistenza di un uomo che, di conseguenza, si trova sempre più isolato, guarda dall'alto dalla cima di una montagna dove non c'è posto per nessun altro, amico e nemico di tutti, senza mai essere del tutto né l'uno né l'altro. Si dà atto della grande forza di questo personaggio, una forza che lo tiene in piedi nel mezzo di tremende burrasche, dove altri sarebbero caduti ma dove lui invece resta saldo. E ci riesce senza atti di eroismo né di forza bruta, ci riesce e basta, nessuno sa dire bene come. Da qui nasce l'aura di mistero, di timore reverenziale, quasi diabolica che lo circonda.
Stupefacente la tecnica con cui Sorrentino espone Il divo. In certi momenti sembra di assistere alla visione di un videoclip musicale, una sorta di “The Wall” nostrano. Certe sue trovate strappano l'applauso, ad esempio il modo in cui viene introdotto l'attentato a Falcone. Altre invece inducono al sorriso dolce amaro tipico della commedia all'italiana, come quando vengono presentati i componenti della cosiddetta “corrente” andreottiana.
Questo film non parla semplicemente della vita di un famoso personaggio, è la nostra storia che viene raccontata, del nostro paese, della nostra politica, di come l'abbiamo vissuta.
                              

Anno di pubblicazione: 2008
Interpreti:

  1. Toni Servillo

Ulteriori informazioni su Paolo Sorrentino
Visita il sito ufficiale del film
Ulteriori informazioni sul personaggio Giulio Andreotti

Guarda il trailer del film:


Guarda il commento del regista Paolo Sorrentino:

Nessun commento: